I droni e gli audiovisivi: Esempi di Piani sequenza e montaggi.

In questo articolo alcuni esempi per riflettere sull’uso delle riprese col drone all’interno dei set cinematografici. Guardiamo insieme questo video della DJI,  in una scena di azione girata dal vivo durante una conferenza di presentazione del suo Inspire 2 .

Per iniziare a guardare i video con gli occhi di chi dovrà crearli, rispondete mentalmente alle seguenti domande.

  1. MONTAGGIO In quali momenti i le due camere vengono alternate, e perché? Riuscite a immaginare le esigenze tecniche? E quelle narrative?
  2. DRONI Come avremo potuto girare questa scena senza droni?

Nonostante il montaggio (che vedete nel video finalizzato) le riprese sono state girate in piano sequenza, ovvero senza stacchi all’azione. Abbiamo visto che nel cinema e negli audiovisivi questo rappresenta un raro caso, perché solitamente si usa la tecnica del montaggio per far diventare sequenziali inquadrature e scene invece girate da angolazioni diverse, in momenti diversi.

Quando finisce il piano sequenza? Quando finisce quello che deve raccontare. Quando l’intero segmento narrativo si completa.

Dunque nel cinema quando la scena è finita, e nei documentari appena la camera perde il punto di interesse ad esempio, o quando si esaurisce un movimento di macchina.

Cercate autonomamente “piano sequenza” o “sequence shot”  per avere maggiori esempi su cui riflettere.

A scopo esemplificativo guardiamo  questo spot della Life Vest Inside, intereamente realizzato in piano sequenza.

Per iniziare a entrare nel processo creativo cominciate a chiedervi guardando questo video:

  1. DRONI Sarebbe stato possibile girare l’intera scena col drone e delle riprese aeree? Come lo immaginereste?
  2. MONTAGGIO Come avremo potuto girare questa scena suddividendola con inquadrature diverse e prevedendo dei stacchi alle azioni?
  3. SCENEGGIATURA: Ogni azione rappresentata è stata scritta e organizzata dalla regista Orly Wahba. Immaginate quale potrebbe essere stata la sua idea iniziale?

La maggior parte delle creazioni audiovisive fanno un gran uso del montaggio per riunificare in pochi minuti grandi densità di significato. Lasciamo per ora perdere i piani sequenza e entriamo un attimo nella magia del montaggio nei filmati coi droni, in questo caso associati ad action cameras, le macchine fotografiche spesso impermeabilizzate e con custodie infrangibili adatte a sport e situazioni estreme. In questo video, per pubblicizzare il suo drone Karma, la Go pro ha scelto come testimonial una famiglia in giro con un furgoncino.  Una scelta insolita, volta a proporre un immaginari diversi e stimolare l’immaginario oltre lo stereotipo dello sport estremo in solitaria o maschile.

 

 

Anche in questo caso vi chiedo di farvi due domande critiche per passare da spettatori passivi a potenziali creatori.

  1. SCENEGGIATURA: Come scriveresti in 3 righe il soggetto di questo video?
  2. DRONI: Nota l’alternanza di riprese a terra, riprese soggettive e riprese col drone.
  3. MONTAGGIO: Come vengono montati i vari campi e piani per tenere ritmo e continuità?

Come vi ho detto in classe per fare dei video di senso compiuto e che possano esprimere un messaggio è fondamentale avere coscienza della varietà di piani che possiamo realizzare con le camere e coi droni. Nel prossimo post vedremo insieme un’introduzione ai campi, i  piani e i movimenti di camera.

Questo articolo è  rilasciato secondo una licenza Creative Common Attribuzione – Non commerciale -Condividi allo stesso modo 3.0 Italia (CC BY-SA 3.0 IT). Leggi cosa puoi fare qui. A cura di Cladinè.
Il cinema è più vicino alla musica che alla pittura, perché è fatto non di immagini ma di inquadrature, dove dentro scorre il tempo come nella musica.
(Eric Rohmer)
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Cladinè

Cladinè Curreli è una fonica di presa diretta, una tecnica audio-video e un’artista multimediale sarda. Laureata in Media e Giornalismo all'Università di Firenze, diplomataa all’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, crea e lavora da oltre 15 anni come professionista audiovisiva e tecnica multimediale freelance, spaziando dalla presa diretta al mix, dalla video-arte ala ricerca etnografica, passando per fotografia, grafica, murales, illustrazione e lineolegrafia. Nel 2017 ha realizzato regia, camera, montaggio, color e mix per il documentario“Oltre l’aporìa” (Beyond Aporìa), un corto sperimentale di parola con richiami stilistici all’audiovideo-art e l'obiettivo di documentare e valorizzare alcuni volti e alcune voci della lotta antimilitarista sarda dal basso aiutando a riaprire il dibattito sull’urgenza della fine delle occupazioni militari.

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